L’11 luglio 1995 le forze serbobosniache agli ordini del generale Ratko Mladić conquistarono Srebrenica e nei giorni successivi compirono il più grave massacro in Europa dopo la fine della seconda guerra mondiale. Circa ottomila uomini e ragazzi musulmani furono uccisi.

Trent’anni dopo, una squadra di calcio, l’FK Guber, l’unico club della Repubblica Srpska ostinatamente e fieramente multietnico, ci insegna cosa significhi resistenza attiva, cosa significhi costruire la pace in una terra ancora martoriata dall’odio etnico, cosa significhi rimanere umani.

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