Da CARITAS INTEMELIA Onlus e CARITAS Diocesi di Ventimiglia e Sanremo 

Ventimiglia CONfine solidale

Lettera aperta

Continua ad essere tempo di umanità ed accoglienza”

Con questa lettera vogliamo condividere la nostra esperienza.

Ci teniamo a dire che dal 31 maggio 2016 abbiamo dedicato noi stessi all’accoglienza spinti da puro spirito umanitario perché ci siamo trovati davanti a persone in emergenza.

Non abbiamo mai ricevuto soldi, riconoscimenti o premi, ma amicizia, amore e sorrisi sì, tanti.

Abbiamo ascoltato molte persone che ci hanno raccontato la loro vita e hanno cambiato nel profondo la nostra.

Ad ogni ora del giorno e della notte abbiamo accolto giovani uomini e donne, mamme, papà, bambini, ragazzini e ragazzine sole, qualcuno ferito nel corpo e tutti nel cuore.

Abbiamo cucinato, preparato letti, distribuito abiti puliti, portato bambini al mare e a prendere il gelato. Passato notti al pronto soccorso, accompagnato donne a partorire, battezzato due neonati, insegnato italiano e imparato altre lingue.

Abbiamo giocato, riso, pianto e sperato insieme.

La Chiesa di Sant’Antonio è diventata una famiglia, un luogo dove per 440 giorni pensiamo che le 13.000 persone che sono passate si siano sentite al sicuro e protette.

Ci teniamo a ribadire che noi volontari non siamo pagati da nessuno e che non abbiamo ricevuto soldi dalle Istituzioni per i migranti anzi, il nostro servizio alla chiesa delle Gianchette ha fatto risparmiare allo Stato e quindi ai contribuenti un milione di euro. Ringraziamo tutti coloro che ci hanno sostenuto dandoci aiuti in natura ed in denaro, la Diocesi e Caritas Italiana (con il CEI 8×1000). Ringraziamo le Organizzazioni Non Governative che hanno collaborato con noi.

La situazione al di fuori della chiesa non l’abbiamo creata e voluta noi, anzi, comprendiamo i disagi che ci sono nel quartiere. Abbiamo avanzato proposte per migliorare le cose ma sono state ignorate .

I migranti vengono a Ventimiglia in quanto desiderano oltrepassare la frontiera per raggiungere altri paesi europei. Questo accade indipendentemente dai servizi di accoglienza disponibili, dunque siamo convinti che attivarsi per aiutare chi è in viaggio sia innanzitutto un dovere umano ma serva anche per far vivere meglio alla città questo fenomeno.

Siamo dunque dispiaciuti della conclusione del servizio di accoglienza della Chiesa di Sant’Antonio, riteniamo che venga a mancare un supporto importante, così come sarà negativo se non verrà attivato il centro di accoglienza per i minori soli. Riteniamo sia problematico concentrare presso il Campo del Parco Roya adulti, minorenni, donne sole, donne incinte e famiglie. Insistiamo nel chiedere che sia offerta ai migranti un’accoglienza dignitosa gestita dalle autorità e per questo siamo convinti che non sia possibile e sia pericoloso, anche per gli automobilisti, far percorrere molti chilometri a piedi a donne, bambini, e persone affaticate. Chiediamo quindi che sia garantito un servizio di trasporto per poter arrivare e lasciare in sicurezza il Campo gestito dalla Croce Rossa.

Bisogna cercare di coniugare sicurezza, dignità, responsabilità e umanità.

Anche se è terminata l’accoglienza presso la Chiesa di Sant’Antonio continueremo a dare una mano e ci auguriamo che le Istituzioni, i cittadini, i volontari, le associazioni, le Organizzazioni Non Governative e la Croce Rossa possano lavorare insieme in modo efficiente ed armonioso per offrire sia ai cittadini che ai migranti una convivenza dignitosa e confortevole.

Saremo tutti contenti se questa situazione si risolverà, certo sarebbe meglio fosse per l’apertura della frontiera da parte della Francia piuttosto che per l’azione della guardia costiera libica. La comunità internazionale deve promuovere la stabilizzazione della Libia, ciò consentirà come in passato, che molti migranti possano lavorare nel paese senza dover scappare a causa delle violenze. Vanno inoltre creati corridoi umanitari per far viaggiare in sicurezza verso l’Europa le persone che fuggono da guerre e violazione dei diritti umani.

Ventimiglia, 14 agosto 2017

I volontari della Chiesa di Sant’Antonio – Gianchette

Ventimiglia CONfine solidale

Troppe volte non vi abbiamo accolto! Perdonate la chiusura e l’indifferenza delle nostre società che temono il cambiamento di vita e di mentalità che la vostra presenza richiede. Trattati come un peso, un problema, un costo, siete invece un dono”
(Papa Francesco)