Breve commento al bilancio 2017
“E’ indispensabile prestare attenzione per essere vicini
a nuove forme di povertà e di fragilità in cui siamo chiamati
a riconoscere Cristo sofferente, anche se questo apparentemente
non ci porta vantaggi tangibili e immediati…” E.G. n. 210
Nel 2017 abbiamo incontrato nei nostri Centri di Ascolto più di 1350 situazioni attraverso oltre 7500 colloqui. La povertà e il disagio sul nostro territorio vede colpita in particolare la fascia di persone tra 35 e 55 anni di età, composta di famiglie con bambini e giovani in età scolare. La mancanza di lavoro e di risorse economiche per la gestione in autonomia della propria famiglia crea un disagio psicologico ed è fonte di un forte senso di impotenza e di rabbia.
Accompagnare le persone nella loro fatica a vivere è stato il lavoro più impegnativo di questo anno. Sostenere economicamente affitti, utenze, spese per la scuola (libri, materiale scolastico, buoni pasto…) o per la salute (ticket per visite o presidi…) è un modo per stare a fianco delle persone e mantenere la speranza che anche attraverso la precarietà si possano raggiungere obiettivi dignitosi di vita.
A fronte di una povertà ormai “cronica” delle fasce deboli, il territorio non risponde con aiuti adeguati. Gli affitti delle case rimangono troppo alti; la paura che le persone siano insolventi rende la ricerca di una abitazione quasi “un lusso”.
Nel lavoro si va affermando l’aspetto di precarietà e bassa regolarizzazione.
Mentre nei primi mesi dell’anno, sembrava ci fosse qualche cambiamento, la situazione economica-lavorativa ha avuto invece un andamento quasi di frenata, anche le attività di pulizia, badanti, aiuti familiari, sono difficoltose e riguardano un esiguo numero di persone.
Le risorse del contributo 8xmille ci permettono di attivare interventi economici anche considerevoli che consentono di accompagnare le persone povere e fragili e “seminare” speranza.